29 settembre 2008

Non chiederci la parola


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale, Ossi di Seppia, 1925

Segue...

27 settembre 2008

Pallottole a salve. Famiglia? Pensiamoci bene

Segue...

26 settembre 2008

La festa è finita

la Festa del Circo di Brescia non si farà più.
era nell'aria. quelli che lavorano da tempo all'organizzazione dell'evento se lo aspettavano. 
il cambio di amministrazione comunale ha prodotto l'ennesimo aborto ingiustificato.
la Festa del Circo viene espulsa da Brescia dopo nove meravigliose edizioni.
ci avevano già provato a darle qualche bastonata riducendo i soldi dei finanziamenti, e infine sono riusciti a cancellarla.
il sindaco e i consiglieri di centro-destra non sembrano interessati a un festival di vera arte circense, di ricerca, di innovazione, di popoli, di luoghi riscoperti e spazi recuperati. di cultura. 
meglio tenerla lontana, questa gente di strada.
e quindi si chiude, finita la festa, finite le danze, luci spente e tutti a casa. 

da parte nostra auguriamo alla Festa del Circo di trovare una nuova collocazione, un nuovo comune disposto a investire nella ricerca e nel confronto culturale. perché abbiamo bisogno di riflettere anche attraverso gli spettacoli, di capire in cosa siamo diversi da altri popoli, cosa possiamo scambiarci e come creare insieme qualcosa. abbiamo bisogno dell'arte. 
auguriamo alla Festa del Circo nuove risorse e rinnovate energie, spettacoli, luci, storie, persone.
Segue...

25 settembre 2008

C'era una volta la scuola...


Il nuovo ministro della pubblica (ancora per pochi anni) istruzione si chiama Maria Stella Gelmini.
Laureata in giurisprudenza a Brescia, finisce a Reggio Calabria per superare l'esame di Stato, questo nel 2002 quando i docenti meridionali erano ancora bravi e quando era prassi andare a fare l'esame nelle regioni meridionali.
A distanza di sei anni la signora è diventata ministro dell'istruzione, anche se per sua esplicita ammissione non si ritiene un'esperta della materia, ma confida nell'aiuto della sorella che è maestra elementare.

Il ministro dell'economia è Giulio Tremonti, l'ex commercialista di Silvio Berlusconi. Diciamo che lui fa sempre lo stesso lavoro, ieri come oggi.
Giulio fatti due conti si accorge che l'istruzione pubblica costa troppo. In un periodo di crisi economica le prime cose che si tagliano sono la scuola, la sanità e tutto quello che rientra nella categoria stato sociale. Maria esegue scrupolosamente i dettami di Giulio, proponendo un taglio radicale alla spesa per l'istruzione e la ricerca. Le idee che propone sono assolutamente rivoluzionarie:

1 maestro unico;
2 meno ore di lezione;
3 abolizione del tempo pieno;
4 almeno trenta studenti per classe;
5 aumento della flessibilità per gli insegnanti;
6 taglio ai fondi per la ricerca;
7 mobilità perenne per insegnanti, professori, ricercatori e operatori scolastici.

Se avesse tagliata direttamente la scuola pubblica forse avrebbe ricevuto meno critiche, dato che quello che resta dell'istruzione è veramente poco.
L'idea su cui vale la pena soffermarsi è l'introduzione (re-introduzione) del maestro unico. Cosa implica una scelta del genere?
Prima di tutto il riaffiorare dei ricordi di scuola dei nostri nonni e genitori, ma loro a scuola non ci vanno e non dovranno più tornarci.
Per gli studenti la cosa si fa più interessante e rischiosa.

Se sei fortunato e incontri un genio, la tua formazione non ne risente particolarmente, basta che abbia competenze in tutte le materie: inglese e informatica inclusi. Un pacchetto all-inclusive che ricorda tanto l'estate e i villaggi vacanza.
Se invece sei sfortunato la tua formazione finisce prima ancora di iniziare, si passa direttamente all'educazione mediatica a distanza. A quel punto il palinsesto televisivo diventerà una nuova materia scolastica (sempre il solito conflitto di interessi!).

Questa sorprendente riforma implica che nel giro di qualche anno ci ritroveremo più di 80000 insegnanti senza lavoro.
Allo stesso tempo il livello di preparazione garantito agli studenti italiani sarà sempre più basso, rasente all'analfabetismo. La riforma sembra soddisfare molto i genitori, in questo modo ci sarà un solo insegnante da minacciare, insultare e picchiare. Un gran risparmio di tempo ed energie.

Tuttavia bisogna essere ottimisti e vedere i lati positivi della vicenda.
La spesa per l'istruzione sarà abbattuta, gli insegnanti inizieranno finalmente a lavorare nelle scuole private, a cui si iscriveranno tutti quelli che avranno le risorse economiche necessarie e dove il modello maestro-pensiero unico non sarà adottato. Basta ricordare che all'epoca dei maestri unici, gli istituti privati si differenziavano proprio per l'impiego di più docenti specializzati nelle diverse materie. In sostanza chi potrà permetterselo si garantirà un minimo di istruzione e gli altri li formeremo a distanza tramite programmi appositi trasmessi a reti commerciali unificate: Ciao Darwin si occuperà di biologia, Chi vuol esser milionario penserà all'economia, a Forum spetta l'educazione civica, Gli Amici di Maria svilupperanno le attitudine artistiche, mentre il Tg4 sarà la ricreazione e il momento di svago.
In questo nodo l'offerta sarà ampia, diversificata, gratuita con all'interno preziosi consigli per l'acquisto.
Dopo tutto è necessario tagliare e la scuola non è una priorità. I ragazzi seguiranno i loro istinti.

Alla ricerca universitaria non sta andando meglio. Tagli drastici sono in arrivo o sono già arrivati e tra poco verrà introdotto il nuovissimo ordinamento.

Ho già i brividi lungo la schiena.
Vi consiglio di leggere un articolo di Ascanio Celestini apparso sull'Unità.

Scuola pubblica: svendita totale. Fate presto, ultime occasioni di sana istruzione!


Segue...

24 settembre 2008

Matronimico


la Corte di Cassazione di Milano ha stabilito che una coppia di milanesi ha diritto a eliminare il patronimico e assegnare il cognome della madre ai figli, così come i coniugi hanno richiesto.
è un fatto importante.

sarebbe molto bello se questo provvedimento diventasse legge, se riconoscendo l'evoluzione della società civile, si potesse offrire PER LEGGE la possibilità di SCEGLIERE - o meglio il DIRITTO di scegliere - quale cognome dare al proprio figlio. 
perché le famiglie non sono più quel nucleo indissolubile, retto sull'autorità paterna - autorità economica e formale - e sulla dedizione unica della donna alla casa e ai figli. 
le famiglie sono cambiate, sono evolute, sono fragili, allargate, rumorose, sono più spesso luoghi di dolore che di amore. sono formazioni sociali di individui che scelgono di stare insieme. a volte funziona, a volte no. 
ci sono madri sole o padri soli. 
offrire la possibilità del matronimico ad una donna che per mille ragioni può essere stata abbandonata dal padre naturale del figlio, oppure ha deciso di comune accordo con il proprio compagno di essere il capofamiglia, è un saggio gesto di buon senso e di rispetto delle donne. di riconoscimento dei diritti e della parità

per questo credo che l'attuale governo non farà nessuna legge per garantire questa libertà. perché non ha buon senso e soprattutto non rispetta le donne. 
Segue...

23 settembre 2008

E adesso Ammazzateci Tutti. Rischio chiusura




Ammazzateci Tutti è un movimento antimafia italiano, apartitico, regolarmente costituito e strutturato in rete con diramazioni periferiche in tutto il territorio nazionale, impegnato nella diffusione della cultura della legalità e della lotta alla mafia tra le giovani generazioni.

Questa conquista della società civile rischia di scomparire. Riporto una lettera apparsa sul loro sito:

Ammazzateci Tutti rischia di chiudere entro un mese

di Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti

mercoledì 17 settembre 2008


LETTERA APERTA A CHI CI VUOLE BENE
.


Cari italiani, care italiane,
quando abbiamo deciso di fondare Ammazzateci Tutti, in quel lembo di terra meravigliosa e disgraziata che si chiama Calabria, abbiamo cercato di concentrare le poche, pochissime risorse disponibili e le tante, tantissime speranze, di tutta quella gente che non ce la faceva più a vivere “incellophanata” dall'omertà e, soprattutto, dalla paura.

Per essere davvero liberi non ci siamo mai voluti legare a nessun carrozzone, né politico né imprenditoriale. Solo con il tempo abbiamo capito che è stata una scelta coraggiosa, una sfida più grande di noi, che ha certamente appesantito - non di poco - le già tante preoccupazioni che avevamo comunque messo in conto.

Pensate, invece, come sarebbe stato fin troppo conveniente e facile per noi sceglierci uno o più “Mecenate”, anche i meno peggiori e, nel portare silenziosamente acqua al loro mulino, ottenerne laute ricompense in termini economico-logistici (apertura sedi, pubbliche relazioni con gente che conta, produzione di gadget, pianificazione di campagne pubblicitarie, ecc..).

Ma abbiamo fatto la scelta di essere come gli straccioni di Valmy, abbiamo scelto di combattere contro mostri pieni di soldi e di potere, anche indicandoli con nome e cognome, a nostro rischio e pericolo, facendo ogni giorno la nostra parte anche se rimanevamo e rimaniamo sempre più ai margini dello studio, delle professioni, delle assunzioni, dei diritti di cittadini, mentre chi ha certamente meno titoli ma più amici nelle stanze del potere riesce a laurearsi, ottiene consulenze, incarichi, sponsorizzazioni. E il loro “esercito” diventa ogni giorno più potente ed incontrastabile, mentre il nostro fa i salti mortali per riuscire a sopravvivere e sostenere anche l'azione di magistrati ed uomini delle forze dell'ordine coraggiosi che si trovano finanche nella situazione di dover pagare loro la benzina delle auto di servizio o i toner nelle fotocopiatrici di caserme, commissariati e Procure.

Adesso bisogna ragionare seriamente sul ruolo e l'incisività che Ammazzateci Tutti può rappresentare in Italia oggi e domani, se e quanto valga la pena continuare.
E lo facciamo iniziando a fare i cosiddetti “conti”: se in termini di consenso e sensibilizzazione il bilancio è in segno positivo ed in netta ascesa costante (partendo dalla Calabria oggi siamo in più di 8.000 ragazzi e ragazze in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia, al Lazio, al Veneto, alla Puglia, al Piemonte, alla Campania), non possiamo dire altrettanto in termini di spese vive sostenute per mantenere aperta la baracca.

L'idea di portare sul web e nei territori le nostre rivendicazioni, la nostra voglia di gridare al mondo intero che l'Italia non è solo mafia, che non è colpa nostra se emergono sempre e solo i nostri peggiori concittadini, ci hanno portato a scommettere (e rischiare) sulla nostra stessa pelle il prezzo dell'impegno che ci siamo assunti tre anni fa di fronte a tutti gli italiani onesti.

E come se non bastassero le querele, le preoccupazioni, le intimidazioni implicite ed esplicite alle quali siamo ormai abituati, adesso ci troviamo nella situazione in cui - lo diciamo chiaramente - non possiamo più permetterci il “lusso” di continuare con le nostre attività sui territori e quelle telematiche.

Partiamo dal nostro sito internet, generosamente ospitato gratuitamente sin dalla nascita su un piccolo server di una azienda calabrese alla quale abbiamo procurato, con la nostra presenza, solo e soltanto danni e preoccupazioni.
Ci hanno defacciato il sito per decine di volte, siamo stati vittime di ben 5 attacchi informatici, dei quali due violentissimi (che hanno costretto l'azienda a buttare il server ed acquistarne uno nuovo) ed ora, proprio ieri, veniamo a sapere che, sempre a causa nostra, alcuni pirati informatici sono riusciti a violare nuovamente il server trasformandolo questa volta in uno “zombie” (così si definisce in gergo tecnico) atto a frodare migliaia di persone in tutto il mondo mediante phishing su conti bancari esteri. Per capire meglio la gravità della situazione basti pensare che siamo stati contattati direttamente dai responsabili della sicurezza informatica di due importanti istituti bancari in Australia ed il Belgio, i quali hanno anche tenuto ad informarci delle responsabilità penali di fronte alla legge nostre e dell'azienda che ci ospita.

Quantificare ora il danno economico e quello eventualmente penale, ci porta inevitabilmente a stabilire che la nostra esistenza dovrà essere indipendente da ogni preoccupazione futura e, quindi, essere disposti anche a trarne le estreme conseguenze: partendo dalla chiusura di Ammazzatecitutti.org e degli spazi di comunicazione ad esso collegati (forum, ecc..).

A questi conti che non tornano dobbiamo aggiungere diverse migliaia di euro di debiti contratti (anche personalmente) nell'organizzazione delle nostre iniziative (sostenute solo parzialmente dalle poche Istituzioni alle quali ci siamo rivolti).
Senza contare il fatto che ormai i nostri ragazzi stanno devolvendo interamente alla causa le loro paghette settimanali in ricariche telefoniche e fotocopie.

Per questo ci appelliamo a tutti voi, chiedendovi un piccolo grande gesto di solidarietà; diventate nostri "azionisti", almeno noi cercheremo di non fare la fine di Parmalat e Alitalia.

Non parliamo di milioni, a conti fatti basterebbero 30 mila euro per farci riprendere fiato e metterci in condizione di fissare obiettivi di medio-lungo termine.

Lo facciamo stabilendo una data simbolica: il 16 ottobre prossimo, terzo anniversario dell'omicidio Fortugno e quindi della nostra “nascita”. Se entro questa data non dovessimo riuscire a sanare ogni passivo saremo costretti a staccarci la spina da soli, archiviando prematuramente questa bellissima esperienza. Con la morte nel cuore.

Dobbiamo dimostrarci persone serie, soprattutto con chi ci guarda da sempre con ammirazione, stima ed aspettative che non meritiamo, perché, come dice spesso Monsignor Giancarlo Bregantini, "non basta sperare, bisogna saper organizzare la speranza" ed evidentemente noi abbiamo fallito, non riuscendo ad organizzare degnamente le speranze di tutti noi, di tutti voi.

Aldo Pecora
Rosanna Scopelliti
Coordinamento nazionale "Ammazzateci Tutti"




Si può sostenere Ammazzateci Tutti in 4 modi
:
con carta di credito, con bollettino postale, con bonifico e con Postepay

ON-LINE CON CARTA DI CREDITO
Per effettuare una donazione direttamente on-line con la tua carta di credito puoi cliccare sul bottone o sul link qui sotto:
https://www.paypal.co...
(Per effettuare donazioni on-line non è necessario essere iscritti a PayPal, basta possedere una carta di credito del circuito MasterCard, Aura o Visa)


BONIFICO BANCARIO
inviando un bonifico bancario su BancoPosta intestato a:
ASS.NE "I RAGAZZI DI LOCRI - AMMAZZATECI TUTTI"
IBAN: IT14X0760103200000080253792
ABI 7601 - CAB 3200 - c/c n. 80253792 - CIN: X
inserendo nella causale "Donazione Autofinanziamento 2008/2009"
Per i bonifici dall'Estero inserire il CODICE BIC/SWIFT BPPIITRRXXX


BOLLETTINO DI CONTO CORRENTE POSTALE
inviare un bollettino di c/c postale intestato a:
ASS.NE "I RAGAZZI DI LOCRI - AMMAZZATECI TUTTI"
conto corrente postale n. 8 0 2 5 3 7 9 2
inserendo nella causale "Donazione Autofinanziamento 2008/2009"


VERSAMENTO SU CARTA "POSTEPAY" n. 4023 6004 6083 8552

Agevolazioni fiscali per i donatori
Le donazioni a favore del Movimento sono deducibili!


PER I PRIVATI
Le donazioni ad Ammazzateci Tutti, effettuate con qualsiasi mezzo di pagamento, ad esclusione di quelle per contanti, sono fiscalmente deducibili, ai sensi dell'art. 14 del decreto legge n° 35 del 14 marzo 2005, in sede di determinazione delle imposte sul reddito, nei limiti del 10% del reddito complessivo.
Stabilisce infatti la norma richiamata che, dal 17/03/2005, "le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all'imposta sul reddito delle società in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui".
Per usufruire di queste agevolazioni fiscali è necessario che l'offerta venga effettuata mediante sistemi di pagamento verificabili e cioè: vaglia postale - assegno - bonifico bancario - carta di credito. Occorre indicare la causale del contributo (= Donazione Autofinanziamento 2008/2009) e conservare la ricevuta di pagamento eseguito.
La ricevuta non dovrà però essere allegata alla dichiarazione dei redditi ma conservata a parte per poterla esibire nel caso che venga richiesta.
Per la "ricevuta di pagamento" si intende, ad esempio, la matrice del vaglia postale eseguito oppure la ricevuta dalla banca per un bonifico oppure l'estratto conto bancario da cui risulti l'accredito periodico in favore dell'Associazione.


PER LE IMPRESE
Per i titolari d'impresa "resta ferma la facoltà di applicare le disposizioni di cui all'art. 100, comma 2, del vigente T.U.I.R. N° 917/86" che prevedono la possibilità di dedurre fino a un massimo del 2% del reddito d'impresa.

La trasparenza si pratica, non si predica.

Una volta effettuata la donazione ti preghiamo di segnalare il versamento dell'importo all'indirizzo e-mail donazioni@ammazzatecitutti.org, al fine di avere regolare riscontro dell'importo versato.
I nominativi e l'ammontare delle donazioni ricevute saranno aggiornati costantemente sul nostro sito internet, salvo diversa indicazione da parte dei singoli donatori.


Se potete fate girare questo appello.
Segue...

22 settembre 2008

Lettera a Gomorra. Di Roberto Saviano

pubblico un frammento della bellissima lettera scritta da Roberto Saviano agli abitanti di Castel Volturno. e non solo a loro.
per leggerla tutta, potete andare qui.


I responsabili hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una delle più sventurate e feroci terre d'Europa. Se la racconteranno così. Ma Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino e Pietro Vargas sono vigliacchi, in realtà: assassini senza alcun tipo di abilità militare. Per ammazzare svuotano caricatori all'impazzata, per caricarsi si strafanno di cocaina e si gonfiano di Fernet Branca e vodka. Sparano a persone disarmate, colte all'improvviso o prese alle spalle. Non si sono mai confrontati con altri uomini armati. Dinnanzi a questi tremerebbero, e invece si sentono forti e sicuri uccidendo inermi, spesso anziani o ragazzi giovani. Ingannandoli e prendendoli alle spalle. E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, "così è sempre stato e sempre sarà così"? Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?
Segue...

21 settembre 2008

Pallottole a salve. In auto...



Due simpatiche canaglie al volante!

Buona domenica dal fronte. Segue...

20 settembre 2008

Pillola della settimana. Arcoxia come il Vioxx?


Tutti gli antinfiammatori sono uguali?
Sembrerebbe proprio di no. Basti pensare al Vioxx e alla Nimesulide.

Il nuovo antinfiammatorio che ora desta molte perplessità è Etoricoxib, il quale risulterebbe potenzialmente pericoloso come il Vioxx.

Un Panel della Food and Drug Administration, l'ente americano che controlla e gestisce i farmaci, ha votato 20 a 1 contro l’approvazione di Arcoxia (Etoricoxib), un farmaco antinfiammatorio di Merck & Co.

Arcoxia, secondo gli esperti dell’Agenzia Federale sui Farmaci sarebbe associato a rischio cardiovascolare, come l’altro antinfiammatorio Cox-2, Vioxx (Rofecoxib), ritirato dal mercato nel 2004.

L’FDA, su indicazioni del Panel degli Esperti, ha respinto la domanda di immissione in commercio presentata dalla società produttrice di Arcoxia, Merck & Co.



Gli studi hanno trovato che Arcoxia aumenta di quasi 3 volte il rischio di infarto miocardico, ictus e di mortalità rispetto al Naprossene (Synflex, Naprosyn).

Secondo Robert Shibuya, dell’FDA, su 1 milione di persone che passano dal Diclofenac (Voltaren) ad Arcoxia, 2300 soggetti potrebbero andare incontro a infarto miocardico, ictus o morte.

Etoricoxib è stato invece approvato dall’EMEA ed è venduto in Italia con i nomi commerciali di Arcoxia, Algix, Tauxib.

Come mai lo stesso farmaco viene proibito negli Stati Uniti e commercializzato in Europa?
Fate molta attenzione ai farmaci che vi prescrivono, informatevi sempre nel modo che credete più opportuno prima di iniziare una cura farmacologica.
Passo.



Segue...

19 settembre 2008

Meglio falliti che in mano ai banditi. Il segno di un cambiamento?


Alitalia potrebbe fallire.
Non tra un anno o due. Forse tra oggi e domani.

Alitalia è la compagnia aerea italiana.
Alitalia è stata anche una gloriosa compagnaia aerea, una delle più sicure al mondo. Il posto di lavoro in Alitalia era una garanzia, una volta entrato lì ti sistemavi per tutta la vita.

Oggi le cose sono cambiate.
La società perde milioni di euro al giorno, è al collasso e non sembrano esserci soluzioni praticabili.
Come al solito tutti incolpano tutti per fare in modo che la colpa alla fine non ricada su nessuno.
Ma perché Alitalia si ritrova in questa situazione? Chi è il responsabile?

L'Alitalia è una azienda statale, anche se il suo assetto societario è cambiato più di una volta. In pratica i debiti di Alitalia li paga lo Stato=Cittadini.
La rovina di Alitalia è legata a doppia mandata agli interessi politici che l'hanno divorata e portata alla situazione attuale. I posti in Alitalia erano merce di scambio per favori e appoggi politici: destra e sinistra ugualmente responsabili.
La compagnia aerea è diventata un bacino di voti da coltivare e rimpinguare costantemente di nuovi addetti. Questa dissennatezza politica ha traghettato la compagnia fino al baratro.
La responsabilità più grande spetta alla politica. Non ci sono dubbi.

Ma era possibile evitare l'imminente fallimento?

La trattativa portata avanti dal governo Prodi avrebbe fatto incassare più o meno 2,2 miliardi di euro, cedendo la società per intero ai francesi (buono e cattivo).
La trattativa è saltata perché non si riteneva adeguato (sindacati e opposizione) il prezzo pagato da Air France. Tutti urlavano alla svendita di Alitalia.
Ora la situazione la sta risolvendo, alla sua maniera, Silvio Berlusconi.
In sostanza l'operazione puntava a scorporare la parte produttiva di Alitalia (buono) per venderlo ai capitani coraggiosi dell'industria italiana - gli amici di famiglia, a un prezzo che si aggirava intorno ai 400 milioni di euro.
La parte cattiva piena di raccomandati scanzafatiche? Quella resta di proprietà del tesoro, resta statale: la paghiamo tutti noi.

Cosa è andato storto nella manovra?
I prodi industriali italiani oltre a pagare due lire la parte migliore della compagnia, hanno tentato di imporre delle clausole contrattuali estremamente gravose non solo ai piloti, ma anche ai dipendenti, forti del fatto che altrimenti la società sarebbe fallità.
Quindi tutti devono lavorare più ore, essere più produttivi e percepire uno stipendio quasi dimezzato.

A questo punto voi che avreste fatto?

Sicuramente Alitalia è oggi quello che venticinque anni fa fu la Fiat: una sanguisuga per i contribuenti italiani.
Ora è fondamentale capire a chi addossare la colpa.
I dipendenti, a mio avviso, sono marginalmente responsabili.
I veri responsabili? La gestione dirigenziale e l'interferenza politica sono i protagonisti indiscussi.
Le assunzioni e gli investimenti non sono imputabili ai dipendenti e ai piloti.
Il problema è che ora questo tipo di gestione è al capolinea, non si riesce più a mantenerla; un po' quello che succede a livello nazionale e internazionale.

Forse era meglio passare direttamente ai francesi?
Forse la soluzione miracolosa proposta in campagna elettorale da Berlusconi si è rivelata fallimentare?
Forse Alitalia è solo l'inizio, dato che l'Italia è una repubblica fondata sulla raccomandazione?
Forse il motto "Meglio falliti che in mano ai banditi" è il segno di una nuova consapevolezza?

Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé!
Contre nous de la tyrannie...


A volte invidio un po' i cugini francesi...

P.s.: i capitani coraggiosi sono gli stessi che ci fanno strapagare le case, le tariffe telefoniche, i pedaggi autostradali, le commissioni bancarie e la benzina.
Tutti amici degli amici. Come sono buoni loro.



Segue...

18 settembre 2008

Controllo sui farmaci. In Italia qualcosa non funziona



I farmaci che troviamo in commercio da chi sono controllati?
In Italia c'è l'AIFA, l'agenzia italiana sul farmaco, il cui compito è quello di garantisce l'accesso al farmaco e il suo impiego sicuro ed appropriato come strumento di difesa della salute. Controlla i farmaci e rispetto alla loro efficacia, stabilisce il valore commerciale dei diversi prodotti farmaceutici.
Qualche settimana fa su Nature è apparso un articolo molto interessante ripreso anche dal blog di Grillo.


L'articolo si intitola “Clean hands, please” pubblicato il 7 agosto e tradotto dal sito Italiadallestero:

“Quindici anni fa al culmine di ‘Mani Pulite’, la polizia irruppe nell’abitazione di Duilio Poggiolini, il capo del comitato nazionale per la registrazione dei farmaci e trovò lingotti d’oro nascosti sotto il suo pavimento. Per molti italiani l’immagine di quei lingotti lucenti è ancora vivida, a simboleggiare in modo permanente i tempi in cui i funzionari del governo, compreso il Ministro della Sanità, prendevano mazzette dalle industrie farmaceutiche per approvare farmaci e stabilirne i prezzi.
… oggi risulta preoccupante la scelta del governo Berlusconi di rimuovere Nello Martini, farmacista senza legami politici, dalla gestione dell’AIFA, l’agenzia autonoma creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne l’impiego. Martini è riuscito con successo a limitare l’incremento della spesa farmaceutica al 13% dell’intero budget della spesa sanitaria, ma così facendo ha scatenato le ire dell’industria…
Martini è stato rimpiazzato a metà luglio dal microbiologo Guido Rasi, membro dell’amministrazione dell’AIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Nazionale… In modo ancor più preoccupante il governo, insediatosi a maggio, dichiara di voler ridurre i poteri dell’AIFA separando la determinazione del prezzo dei farmaci dalla valutazione tecnica sulla loro efficacia, restituendo il potere decisionale sui prezzi al Ministero della Sanità e del Welfare.
In un momento in cui tutte le Nazioni faticano per riuscire a pagare, con budget ridotti, i prezzi sempre più alti dei farmaci di nuova generazione, questa scelta ha poco senso. Se l’Italia vuole effettuare un’efficace politica sui costi sanitari allora l’agenzia indipendente deve essere in grado di integrare tutte le informazioni tecniche con quelle economiche. Per di più le connessioni tra i Ministeri della Sanità e del Welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.
Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato.. Il governo dovrebbe pensare due volte se è davvero il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini.”


Attenzione ai farmaci che vi prescrivono potrebbero essere inefficaci o solamente dannosi. Diventa sempre più indispensabile informarsi. Per questo a breve su questo blog verrà inserita una sezione dedicata esclusivamente ai prodotti farmaceutici.



Segue...

La terra dei fuochi



la Terra dei fuochi è un posto che esiste davvero.

la Terra dei fuochi è una terra ed è piena di roghi.

la terra è la Campania, i fuochi sono l'immondizia incendiata ai bordi delle strade, sotto le finestre, lungo i fiumi.
un problema che non è affatto risolto, quello della spazzatura. un problema che continua a soffocare paesi, strade, campagne, valli e soprattutto persone.

la Terra dei fuochi è un'iniziativa bellissima di informazione libera: i cittadini dei comuni in cui l'emergenza rifiuti non è mai finita, raccontano con immagini, fotografie e filmati la realtà. quella che l'informazione schiava e vergognosa ha smesso di raccontare.
perché è una truffa raccontare ai cittadini che l'immondizia è stata tolta, se poi l'immondizia continua a bruciare.
grazie a quei cittadini campani, unici veri testimoni dei fatti, che ci mostrano come stanno le cose, denunciano, segnalano, raccolgono materiali, testimoniano.

consiglio anche la lettura di questo articolo pubblicato da Nazione Indiana 2.0.
Segue...

17 settembre 2008

Buoni, non buoni

ti rendi conto che ti serve un computer. 
un portatile leggero, per un nuovo lavoro.
decidi, quindi, di spendere. decidi che quel giorno userai i tuoi soldi per portare a casa un oggetto. un oggetto il cui uso giustifica il denaro che ti viene dato alla fine del mese. 

decidi di spendere, ma non di sperperare. valuti le offerte, valuti le prestazioni del computer, i chilometri da percorrere per averlo, e alla fine della comparazione costi/ricavi, ti dirigi verso il negozio.

compri l'oggetto, paghi, fatturi, torni a casa e il computerino funziona. 
passa un giorno, poi un altro, e dal terzo in avanti con l'avvio del sistema operativo, si avvia una banda di criceti che gratta all'interno, proprio sotto i tasti. pessimo segnale.

per DIRITTO, riporti il computer al negozio, con imballo e tutto il resto, per la sostituzione (10 giorni di tempo, sempre e comunque). 
il prodotto però è terminato: "se vuole, può prendere un altro modello". altrimenti? altrimenti il supermeganegoziofantastico ti offre un buono. un minuscolo pezzetto di carta che è l'equivalente della cartamoneta versata tre giorni prima. carte stracce, entrambe. 
il buono, per decisione del negozio, dura un anno e può essere usato per qualsiasi altro nuovo acquisto.

ora.
primo: l'acquisto - e quindi lo scontrino e/o la fattura - stabiliscono un contratto di compravendita tra il consumatore e il venditore. contratto per cui a denaro corrisponde oggetto integro e funzionante. 
secondo: la sostituzione è prevista dalla garanzia. se tu, rivenditore, non hai il prodotto con cui sostituire la merce fallata o non puoi riparare il bene, MI RIDAI I SOLDI, perché il nostro contratto, stipulato al primo acquisto, è scaduto. la proposta del buono è ingannevole.
terzo: se decidiamo di comune accordo che io acquirente non voglio i soldi indietro, ma voglio un buono, la durata del buono la stabilisco io. non il venditore. per legge.

comunque, piuttosto che un buono - cioè l'equivalente di un altro contratto - fatevi ridare i soldi. così potete decidere voi se spenderli ancora in quel negozio o altrove. anche si trattasse dello
stesso prodotto.

sarebbe utilissimo, a tutti noi consumatori accaniti, conoscere il codice del consumo.

Segue...

16 settembre 2008

Sprangare i negri. Il ritorno alla violenza



14 settembre
2008.
Via Zuretti, Milano.
Abdul Guibre, cittadino italiano originario del Burkina Faso, 19 anninero.

"Il ragazzo è stato colpito alla testa con un'asta di ferro dai proprietari di un
furgone-bar, dopo che con alcuni amici aveva rubato un pacco di biscotti.
Fausto e Daniele Cristofoli, i due fermati, padre e figlio, hanno dichiarato di
non essere assolutamente razzisti. La loro versione è quella di un solo
colpo, inferto con la sbarra di ferro che serve per chiudere la saracinesca,
alla testa della vittima da parte del più giovane, che voleva difendere il padre.
Alcuni immigrati della zona hanno descritto i titolari del bar come persone
ostili nei loro confronti; tra i negozianti prevale invece la solidarietà con i Cristofoli".
(Corriere della Sera) 

Sono indispettito, indignato e anche un po' schifato. 
La storia parla chiaro, l'Italia è un Paese razzista. Basti pensare
 al fascismo, è cosa nostra. 
Mentre i francesi si fregiano ancora della rivoluzione, noi nostalgici del passato, 
torniamo alla violenza, alla paura e all'odio. Naturalmente queste maledizioni 
dell'essere umano cercano sembra un bersaglio esterno: il 14 settembre è toccato 
ad Abdul.

Abdul aveva 19 anni, era italiano e si comportava come un italiano. 
Abdul però era negro, aveva rubato dei biscotti e magari aveva pure risposto male.
Per Abdul serviva la spranga. Bisogna farsi rispettare da questi, altrimenti ci mettono 
i piedi in testa. Bisogna fargli capire chi comanda. 

Ecco come chiunque, sollecitato da un banalissimo motivo, diventa un assassino. 
Mentre si accanisce contro un altro essere umano gli ricorda pure che è uno sporco negro.
Ora i due assassini dicono che non sono razzisti. Io sono disposto anche a credergli. 
Magari se ci fossi stato io in quel momento e avessi rubato i loro biscotti mi avrebbero 
fracassato il cranio senza problemi. Non stento a crederlo. Siamo fatti così. 
Siamo forti con i deboli ed evaporiamo con i forti. Siamo italiani, bisogna essere 
consapevoli dei propri limiti.
Da noi nessuno è apertamente razzista. 
Lo è intimamente, fomentato dalle nostre radici culturali e 
imbarbarito dall'educazione televisiva che ha formato intere generazioni di 
mostri - io ne faccio parte.
Tutti i politici condannano l'accaduto. Se cercate oggi sui giornali la notizia è già sparita.
Abdul non merita più di un paio di giorni, mica era un italiano vero. Era un negro.

Da ora in poi attenti a rubacchiare negli autogrill o nei negozi. Se siete pure negri, gialli, verdi e marroni statene proprio alla larga, potreste essere sprangati per errore.
L'avvocato dei due italiani non razzisti potrebbe sempre addurre come tesi difensiva che i
due mossi da amore e assoluto rispetto di Patria hanno svolto l'estremo gesto in difesa
dell'inviolabile tricolore, dell'italianità, di quella particolare fierezza italica che ormai
si ritrova in gran quantità negli scarichi fognari, contesa con fervore dalla nostra classe dirigente.




Segue...

14 settembre 2008

Pallottole a salve. Prime Time. Danni e Tv



Tv
Assunzione per via aerea

Videomorfina caustica
 

Composizione
Un'ora contiene: immagini a base di illusione, sogni, pornografia, stimolazione erotica, disinformazione, pubblicità, auto, pannolini, banche.

Indicazioni terapeutiche
Mansuetudine, debolezza, passività, remissività, stordimento, depressione, invidia, desiderio compulsivo.

Dose, modo e tempo di somministrazione
Un'ora al giorno, a giorni alterni. Una dose eccessiva può provocare effetti lassativi.

Effetti collaterali
Nuoce gravemente alla salute, in alcuni casi è letale.

Avvertenze
Può creare dipendenza.

Scadenza
Maneggiata con cura non ha scadenza.
Segue...

12 settembre 2008

World blackout



17 settembre 2008.
Una iniziativa per il piacere di parteciapere, esserci, determinare la realtà, non accettare passivamente il mondo. Un piccolo sogno di civiltà, un impegno per il nostro futuro. Non si risolverà il problema dell'inquinamento, per quello serve ben altro.

Magari riusciremo a vedere le stelle.

Oscurità mondiale: il 17 settembre 2008 dalle 21.50 alle 22.00.
Proponiamo di spegnere tutte le luci e gli apparecchi elettronici
affinchè il nostro pianeta possa «respirare».
Se ci sarà una risposta
collettiva l'energia risparmiata sarà moltissima.
Solo dieci minuti e
vedremo cosa succede.
Stiamo 10 minuti nell'oscurità, prendiamo una
candela e semplicemente
fermiamoci a guardarla mentre il nostro pianeta respira.


APAGÓN MUNDIAL EL 17 DE SEPTIEMBRE DE 2008
ESTE APAGÓN SERÁ DE 21:50 A
22:00, A LA MISMA HORA LOCAL DE CADA PAÍS
EN TODO EL MUNDO.


Oscuridad mundial: En Septiembre 17,
2008 desde las 21:50 a las 22:00 horas.
Se propone apagar todas las
luces y si es posible todos los aparatos
eléctricos, para que nuestro
planeta pueda 'respirar'.
Si la respuesta es masiva, la energía que se
ahorra puede ser brutal.
Solo 10 minutos y vea que pasa.
Si estamos 10
minutos en la oscuridad, prendamos una vela y
simplemente la miramos y
nosotros estaremos respirando y nuestro
planeta.
Recuerde que la unión
hace la fuerza y el Internet puede tener mucho
poder y puede ser aun
algo más grande.


Darkness world: On September
17, 2008 from 21:50 to 22:00 hours.
Proposes to delete all lights and
if possible all electrical
appliances, to our planet can 'breathe'.
if
the answer is massive, energy saving can be brutal.
Only 10 minutes,
and see what happens.
Yes, we are 10 minutes in the dark, we light a
candle and simply
Be looking at it, we breathe and our planet.
Remember
that the union is strength and the Internet can be very power and can
Even do something big.


黑暗的世界:對2008年9月17日從21時50分至22:00 。

是建議關掉所有電燈及可能的話,所有電器,使我們的星球可以'呼吸' 。
如果答案是大規模,節能,可殘酷的。
只有10分鐘,並看看會發生什麼情況。
如果我們10分鐘,在黑暗中,成衣蠟燭和簡單的外觀和我們將呼吸和我們的星球。
記得當時的聯盟是實力和在互聯網上可以有很大的權力和,甚至可以更大一
些。
通過新聞.


Escuridão mundial: No dia 17 de Setembro de 2008
das 21:50 às 22:00 horas
propõe-se apagar todas as luzes e se possível
todos os aparelhos
eléctricos, para o nosso planeta poder 'respirar'.
Se a resposta for massiva, a poupança energética pode ser brutal.
Só 10 minutos, para ver o que acontece.
Sim, estaremos 10 minutos às escuras,
podemos acender uma vela e simplesmente
ficar a olhar para ela, estaremos a respirar nós e o planeta.
Lembrem-se que a união faz a
força e a Internet pode ter muito poder e podemos
mesmo fazer algo em grande.


ظلام العالم : على 17 سبتمبر 2008 من الساعة 21:50
الى 22:00
‎ويقترح حذف جميع الانوار واذا امكن جميع الاجهزه الكهرباءيه ،
ويمكن
لكوكبنا 'تنفس‎'.

اذا كان الجواب هاءله ، ويمكن الاقتصاد في
استهلاك الطاقة وحشية‎.
خلال 10 دقائق فقط ، ونرى ما سيحصل‎.
نعم ، نحن
على 10 دقائق في الظلام ، ونحن على ضوء شمعة وببساطة‎
ان النظر اليها ،
ونحن نتنفس وكوكبنا‎.
نتذكر ان الاتحاد هو القوام وشبكة الانترنت يمكن ان
تكون بالغة القوة ويمكن‎
حتى تفعل شيئا كبيرا‎.
التحركات الاخبار .


Darkness monde: Le 17 Septembre 2008 de 21:50 à 22:00 heures
Propose de supprimer toutes les lumières et, si possible, tous les
appareils électriques, à notre planète peut 'respirer'.
Si la réponse
est massive, les économies d'énergie peuvent être brutales.
Seulement
10 minutes, et de voir ce qui se passe.
Oui, nous sommes 10 minutes
dans le noir, on allume une bougie et simplement
ت‎tre regarder, que
nous respirons et de notre planète.
N'oubliez pas que l'union fait la
force et l'Internet peuvent être
très électricité et peut


Σκοταδι κοσµο: Στις 17 Σεπ του 2008 απο 21:50 εως 22:00 ωρες
Προτεινει να διαγραψει
ολα τα φωτα και αν ειναι δυνατον, ολες τις
ηλεκτρικες συσκευες, να
πλανητη µας µπορει να «αναπνεει».
Εαν η απαντηση ειναι µαζικη, η
εξοικονοµηση ενεργειας µπορει να ειναι κτηνωδης.
Μονο 10 λεπτα, και να
δουµε τι συµßαινει.
Ναι, ειµαστε 10 λεπτα στο σκοταδι, θα αναψει ενα
κερι και απλα
Να εξεταζουµε, που αναπνεουµε και τον πλανητη µας.
Θυµηθειτε οτι η ενωση ειναι η δυναµη και το Internet µπορει να ειναι
πολυ δυναµη και µπορουν να
Ακοµη κανουµε κατι µεγαλο.


Darkness Welt: Am 17 September 2008 von 21:50 bis 22:00
Uhr Schlägt vor, alle Lichter zu löschen und, wenn möglich, alle
elektrischen Geräte, die unseren Planeten kann 'atmen'.
Wenn die Antwort ist derb, Energieeinsparung kann brutal.
Nur 10 Minuten, und sehen Sie, was passiert.
Ja, wir sind 10 Minuten im Dunkeln, wir Licht
einer Kerze und einfach
Sei es bei der Suche, die wir atmen, und
unseres Planeten.
Denken Sie daran, dass die Gewerkschaft ist Stärke
und das Internet kann sehr Macht und können
Selbst etwas tun groß.


Ночь на Земле: 17 сентября 2008
года с 21:50 до 22:00 часов отключите
все огни, и, по возможности, все
электроприборы, чтобы наша планета
могла спокойно 'подышать' хоть 10
минут.
В случае массового участия, этот проект приведет к огромному
сбередению энергии по всему земному шару. Всего только 10 минут, и вы
увидите как важен будет результат.
За эти 10 минут можно просто
посидеть в темноте, зажечь свечу и
посидеть при ее свете. А за это
время наша планета успеет спокойно
отдышаться.
Помните, что совместное
действие - это мощь, а Интернет - это великая
сила, вместе мы можем
добиться очень многого.


Darkness wereld: Op 17 September 2008 van 21:50 tot 22:00 uur
Stelt voor om alle
lichten en zo mogelijk alle elektrische apparaten,
om onze planeet kan 'ademen'.
Indien het antwoord is enorm, de energiebesparing kan worden
wreder.
Slechts 10 minuten, en zie wat er gebeurt.
Ja, we zijn 10 minuten in het donker, we licht van een kaars en gewoon
Wordt kijken, we inademen en onze planeet.
Vergeet niet dat de unie is kracht en het internet kan zeer macht en kan
Zelfs iets te groot.

Segue...

Small Places Tour 2008. Arte e musica per i diritti umani



Dal 10 settembre al 10 dicembre.

In occasione delle celebrazioni del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani Amnesty International (AI) ha deciso di dedicare 3 mesi al progetto Small Places Tour per raccontare, ricordare e celebrare la Dichiarazione.

In questo periodo artisti e attivisti di Amnesty uniranno le loro voci per fare in modo che la Dichiarazione possa diventare una realtà concreta per milioni di persone che, da ogni parte del mondo, vedono quotidianamente svuotati i propri diritti fondamentali. Dopo 60 anni molti punti della Dichiarazione universale dei diritti umani sono ancora disattesi e la sua applicazione è più che mai indispensabile.

Il nome del progetto non è, come potrebbe intendersi, relativo alle dimensioni dei luoghi (small places) o della popolazione ma si riferisce a quanto volle trasmettere Eleanor Roosevelt quando disse: “Dove hanno inizio, dopo tutto, i diritti umani universali? In posti piccoli, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo”.

Ogni situazione può essere adeguata per ricordare al mondo che ogni uomo e ogni donna posseggono dei diritti inalienabili. Noi lo faremo negli stadi, nei teatri, nei locali, nelle piazze e nelle strade.

Small Places Tour non è soltanto una serie di concerti a scopo benefico, non è neanche un solo mega-evento, ma è un progetto che coinvolge artisti di tutto il mondo, da Peter Gabriel agli artisti emergenti. Hanno già aderito al progetto i R.E.M., The Edge, Nine Inch Nails, Stone Temple Pilots, Verve, Counting Crows, Gilberto Gil e tantissimi altri artisti in più di 25 Paesi.

Per quanto riguarda l’Italia, Small Places Tour è stato ospitato nel
corso del concerto di Gianmaria Testa alla Casa del Jazz di Roma. Sabato
sarà la volta dei Modena City Ramblers, che si esibiranno sempre a Roma
al Villaggio Globale.

Hanno gia’ aderito a Small Places Tour anche Têtes de bois, Ultimavera,
Mario Crispi degli Agricantus, Fab-Ensemble, Terramaris.

La pagina http://www.myspace.com/smallplacestour_italia ha permesso di
entrare in contatto con circa 700 band/ singoli/ artisti di strada/
compagnie teatrali.

I R.E.M. suoneranno il 26 settembre al Palamalaguti di Bologna e il 27
settembre al Palaolimpico di Torino e ospiteranno stand di Amnesty
International.


Segue...

11 settembre 2008

11 settembre 1973


oggi è l'11 settembre. sono passati 35 anni dal golpe militare cileno e dall'uccisione di Salvador Allende.

i militari guidati da Pinochet rovesciarono, con un colpo di stato, il primo governo socialista eletto in libere elezioni democratiche. Pinochet instaurò una lunga dittatura militare, che spense le speranze di libertà e democrazia nel popolo Cileno per ben diciassette anni. più di tremila vittime e trentamila persone torturate. 

il governo statunitense è accusato di aver appoggiato i militari del golpe. è una cosa gravissima.

oggi è l'11 settembre e io scelgo di ricordare il 1973.

eli
Segue...

10 settembre 2008

Catastrofe al Cern. Fine del mondo/2




Inviato? Inviato, mi senti??
Mi sentite? Qualcuno mi sente?
Qua è successo un casino…
Inviato?

Va be’, senti Inviato, sentite tutti, ho apppena visto un lampo fucsia con una scia verde acido a forma di rana gracchiante, perché ha gracchiato a un certo punto.
Inviato?

No, perché stavo qua, a Ginevra, cioè ci sono venuto per ‘sta cosa dell’acceleratore, volevo vedere l’accelerazione più superfica del pianeta così poi lo raccontavo a tutti. Ma ora brucia tutto, c’è una specie di lombrico metallico lunghissimo, che pensavo fosse l’uscita di sicurezza, invece mentre ci camminavo dentro a un certo punto ho visto un lampo così, bam!, dritto in faccia. Ho detto “scusi, dove andate?” ma non mi ha risposto nessuno.
Dopo un secondo, sarà stato un secondo vero, non tanto per dire, be’ dopo un secondo mi si è infiammato il culo e un’altra scia luminosissima mi è passata tra i piedi. Non mi sento mica tanto bene, io.
Inviato?

No, perché poi è successo un casino, quella che andava, di scia, e quella che tornava, si devono essere incrociate e così si è sentito il verso della rana. Ma dove sono tutti?, mi sono detto. Poi devo aver preso fuoco, e mi sono risvegliato che avevano aperto il bruco per tirarmi fuori. E quelli lì fuori tutti incazzati e mica potevo morire per vedere l’accelerazione, no?
Tutti incazzati, inviato. E mentre mi spegnevano le gambe in fiamme, uno ha detto “cazzo, la materia vola!”. Così mi hanno lasciato lì e sono corsi fuori, ché stavamo sotto terra.
Mi sa che è successo un casino. Non ho capito cosa, ma parlavano di buchi neri. E le parole “buchi neri” non mi sanno di buono.
Inviato? Mi hai sentito?

Ora torno a casa, poi riparto.
Passo.

Il tuo S.D.G. – Scemo di Guerra
Segue...

Catastrofe al Cern. Fine del mondo/1



Inviato a Scemo di Guerra, mi senti?
Passo.
Ripeto. Inviato a Scemo di guerra, mi ricevi?
Passo.
Sono al Cern, a Ginevra. Qui è sera e sta succedendo un disastro. Stamattina sembrava che tutto fosse andato bene, poi ho visto un intero palazzo sparirmi dietro al culo.
Mi senti, porca puttana!
Volevo avvisarti che i media non dicono un cazzo, non fanno trapelare la notizia. Qui è tutto transennato. Non riesco a parlare con nessuno. Gli scienziati sono tutti andati all’aeroporto, scortati dai militari.
Mi senti? Ma tu dove sei?
Passo.
Non so che cosa fare. Qui c’è il caos.
Tu dove sei? Scappa il più lontano possibile.
Cercherò di avvisare i soldati al fronte, se non riesco pensaci tu. Hai capito? Mi senti?
C’è un gran casino.
Sono tutti impazziti.
Mi ricevi?
Passo. Segue...

Un buon vento: la Gurfata

voglio parlare ancora una volta di circo.
di giocolieri, di pagliacci, di fate, di corde, di trampoli, di stelle.
e di come il circo, o il teatro di strada, possa diventare un lavoro a tutti gli effetti, un lavoro onesto, pulito, sano. un lavoro per combattere la 'ndrangheta.

questo miracolo è la Gurfata
la Gurfata è un gruppo costituito da ragazze e ragazzi della locride, persone giovanissime che scelgono di impegnarsi: vivono una vita nuova, fatta di cooperazione, voglia di cambiamento, aggregazione. l'esperienza della Gurfata nasce nel 1999 e da allora i giovanissimi sono diventati adolescenti, i ragazzi sono cresciuti e nuovi elementi sono entrati nel gruppo. oggi la compagnia conta 22 componenti.
gli spettacoli di questo teatro di strada aiutano a riscoprire il teatro dei burattini, i cantastorie, giochi e attività di strada della tradizione popolare, nonché creazione di oggetti con materiali di recupero.
 
l'esempio di questo circo, legato alla cooperativa sociale Mystia, è straordinario perché resiste, perché forma uomini e donne di domani che imparano ad affrontare problemi enormi sapendo cogliere l'opportunità di una scelta.

la Gurfata si è mossa tra i comuni della Calabria e da un po' di tempo a questa parte gira l'Italia ed è arrivata persino in Germania.
e può arrivare ovunque: la Gurfata non è altro che il vento di libeccio.





eli
Segue...

9 settembre 2008

Cern. 10 settembre 2008. Fine del Mondo.



A che ora è la fine del mondo?
Oggi la strofa di una canzone dei R.e.m. che sembrava ancora inattuale, nel giorno che precede l'esperimento del Cern, torna alla mente e si insinua con incredibile insistenza. Ma di cosa si tratta? Siamo veramente alla resa dei conti?

Si tratta dell'avventura scientifica più complessa e costosa di tutti i tempi. Un acceleratore di particelle, il più potente del mondo, capace di ricreare condizioni simili a quelle che si ebbero pochi istanti dopo il Big Bang, l'esplosione di materia ed energia da cui ha avuto origine l'universo.
Strutturalmente è un anello lungo 27 chilometri, un tunnel scavato come una galleria a 90 metri di profondità tra le montagne del Jura francese e il lago svizzero di Lemano: questo è Lhc, Large Hadron Collider.
Un esperimento di fisica delle particelle che cerca di scoprire le componenti fondamentali della materia che si rivelano soltanto scontrandosi a velocità altissime, quasi a raggiungere la velocità della luce. Per fare ciò servono 27 chilometri e migliaia di magneti che, lungo il tragitto, correggono e orientano la traiettoria del fascio di particelle; in più dopo aver accelerato bisogna fotografare le collisioni prodotte dall'impatto dei due fasci e identificare quelle poche nelle quali si rivelano le componenti ultime della materia.




Fino a questo punto sembra un esperimento scientifico, molto ambizioso, ma nulla di allarmante. Invece alcuni studiosi europei hanno manifestato grosse perplessità rispetto alle possibili conseguenze dell'esperimento.

Si teme che l'esperimento andrà ben oltre le aspettative, creando effettivamente un piccolo buco nero, che crescerà in dimensioni e potenza fino a risucchiare dentro di sé la terra, divorandola completamente nel giro di quattro anni.



Gli scienziati di Ginevra ribattono che non c'è assolutamente nulla da temere: ci sono scarse possibilità che l'acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta, dicono, perché la natura produce continuamente delle collisioni di energia più alte di quelle che saranno create artificialmente dall'acceleratore, per esempio quando i raggi cosmici colpiscono la terra. Esperimenti di questo tipo, inoltre, sono stati condotti per trent'anni, senza avere risucchiato nemmeno un pezzettino della terra né causato danni di qualsiasi genere.

Vero è che il nuovo acceleratore ha suscitato attenzioni e polemiche perché è il più grande mai costruito, con una circonferenza di 27 chilometri e la possibilità di lanciare particelle atomiche 11.245 volte al secondo prima di farle scontrare una contro l'altra a una temperatura 100mila volte più alta di quella che esiste al centro del sole. La speranza è individuare, così facendo, le teoriche particelle chiamate bosoni di Higgs, giudicate responsabili di avere dato massa, ovvero peso, a ogni altra particella esistente.

Il mondo accademico difende a spada tratta l'esperimento, anche perché è costato 6 miliardi di euro ed è stato finanziato da tutti gli stati più potenti del mondo.



Per capire come stanno realmente le cose bisognerebbe consultare un fisico che abbia le competenze teoriche adeguate e il buon senso di valutare il rapporto
rischi/benefici dell'esperimento.

Quello che per esperienza si può affermare è che la scienza non può garantire al 100% l'assoluta inoffensività dell'esperimento e la storia ci insegna che non sempre il progresso scientifico coincide con ciò che di meglio può desiderare l'uomo.

Sicuramente pensando a Ionesco ci si può immaginare fine più ridicola per il genere umano?
L'uomo preso dal delirio di onnipotenza si attrezza come fautore del Bis Big bang, diventa per un attimo il Creatore e allo stesso tempo si condanna all'estinzione anticipata. Non riesco a immaginare i titoli dei quotidiani o le dichiarazioni dei leders politici internazionali.
Trovato il bosone di Higgs ma tra quattro anni spariremo nel nostro buco nero!

Un finale tragi-comico che comunque vada a me fa già sorridere.

Segue...

8 settembre 2008

I Fabbricanti di Sogni. Lavazza

TERZO SOGNO: MADE IN ITALY


Stabilimento Lavazza di Settimo Torinese



Ingresso stabilimento



Uscita stabilimento

Invito tutti quelli che abitano vicino a qualche illustre stabilimento o a qualche altro fabbricante di sogni, a inviarmi fotografie per questa rubrica all'indirizzo:
cronachedallatrincea@gmail.com Segue...

C'era una volta in Italia. Ma c'è ancora!



Era il 30 aprile del 1993. Craxi viene fortemente contestato e da lì a poco finirà in Tunisia. Quel periodo sembrava poter segnare una svolta per l'Italia, i politici corrotti venivano inchiodati alle loro responsabilità, i cittadini manifestavano anni di malcostume criminale dei politici, un susseguirsi di scandali economici che hanno traghettato la nostra economia verso il baratro. Era il 1993. Oggi siamo ripiombati nel 1993 con l'aggravante dell'impunità a tutti i livelli sociali.



Sembra di vivere un incubo dal quale nessuno vuole tirarci fuori. Il presidente del consiglio italiano è quantomeno discutibile, Alitalia ricorda molto l'Iri, la corruzione sanitaria che c'era allora (Poggiolini, De Lorenzo) è continuata (S. Rita) e si è stratificata e metastatizzata. I politici continuano a fare i propri interessi, continuano a essere i maggiordomi dei banchieri, con due piccole differenze: i politici sono molto più arroganti e intoccabili; i banchieri sono più incapaci, basta pensare a Fannie e Freddie.
Il nostro debito pubblico prospera in tutta tranquillità e c'è sempre chi vive onestamente di stenti e chi gode disonestamente i privilegi.

Ma allora che cosa è cambiato in questi anni? Dove sono i cittadini italiani? Che cosa sono?
Queste le domande a cui non riesco a trovare una risposta. La situazione non è buona, ma da un pezzo. Si avverte nei comportamenti schizzofrenici delle persone che incontri. Eppure la collettività nella sua interezza non riesce a liberarsi da queste zavorre mortali.

Perché?

La mentalità, il senso dello Stato, la civiltà contano. Ma potenzialmente noi delle basi culturali per riuscire a centrare questi obbiettivi, le abbiamo. Almeno credo. Basta fare un balzo all'indietro, oltrepassati gli anni '60, i maledetti anni '60, e si trova un popolo che ha sofferto, solidale, morale.

Mi viene in mente una strofa di De André: "anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
Quelli che assecondano questo stato di cose sono per forza complici, ma anche quelli che non fanno nulla per cambiarlo sono nello stesso modo responsabili di quello che sfortunatamente vedremo tra qualche anno.
Un lunedì nero!
Ed è solo lunedì...
Passo.


Segue...

7 settembre 2008

Proiettili a Salve. L'errore




Tutti possono sbagliare. Segue...

5 settembre 2008

Altri pensieri violenti


quando meno te lo aspetti, c'è qualcuno che sfascia tutto. 
e allora tutti a dire: "però, accidenti".
quando te lo aspetti, qualcuno spacca tutto comunque. 
e allora gli stessi dicono: "però, accidenti". 

quando ci sono persone che esplodono di violenza per una partita di calcio non c'è molto da dire, se non che la fede - cieca e assoluta - è sempre e comunque dannosa.
la nostra società ha creato dei mostri che non è più in grado di controllare. mostri economici: le società sportive troppo ricche, e i poveracci della curva. 
quanto dovrà passare prima che i club investano davvero nello sport e quindi nella collettività? 

qualcuno di quel mondo almeno prenda una posizione, si dissoci, urli, si rifiuti di giocare, oppure prenda un palo di ferro cominci a spaccarcisi le gambe. 
perché non c'è molta differenza tra chi impugna armi rudimentali per distruggere un treno e chi si carica di tritolo. il gesto è guidato dalla stessa irrazionalità, dalla stessa convinzione di essere il più forte, il migliore, il prescelto. 

eli
Segue...